Business e Agenda 2030: le imprese firmano un nuovo patto per accelerare la transizione alla sostenibilità
Non è la prima volta che il mondo imprenditoriale italiano sottoscrive impegni sui temi dell’Agenda 2030. Soprattutto negli ultimi anni la parola sostenibilità sta acquisendo un valore
che le aziende non possono più ignorare e iniziano a vedersi alcuni esempi di imprese
che fanno sul serio al di là del marketing e della CSR.
Nel 2017 le dieci più importanti
Confederazioni italiane del mondo imprenditoriale avevano sottoscritto il Patto
di Milano “Le imprese italiane e gli Obiettivi di Sviluppo sostenibile”,
in cui dichiaravano di impegnarsi a sensibilizzare le imprese associate sui
temi dell’Agenda 2030, promuovere lo sviluppo e l’innovazione dei modelli
business in un’ottica di Industria 4.0 supportando le aziende nella
realizzazione di strategie orientate verso gli SDGs attraverso l’offerta di
formazione e servizi.
Per raggiungere tutti gli obiettivi del
Patto, gli attori firmatari invitavano gli attori sociali, le amministrazioni
regionali e locali a sostenere e orientare le politiche verso uno sviluppo
sostenibile e il governo ad adottare quanto prima una Strategia nazionale per
lo sviluppo sostenibile.
A
due anni di distanza da quel primo patto le
stesse dieci Associazioni Imprenditoriali hanno sentito l’esigenza di
rafforzare quel percorso promuovendo una nuova Carta
“Acceleriamo la transizione alla sostenibilità: le imprese per l’Agenda 2030”,
confermando l’impegno preso a giugno 2017 nel promuovere un cambio di paradigma
culturale ed economico verso i principi della sostenibilità identificano e
sottopongono ai Capi di Governo i temi centrali e le azioni necessarie alla
realizzazione degli obiettivi in cinque diversi settori di azione:
1. Per definire un contesto
abilitante è necessario realizzare un approccio strategico alla partnership
prevedendo: lo sviluppo di una strategia verso gli SDGs, l’adozione di una
visione multidisciplinare, l’attuazione di misure strutturali di sostegno alle
imprese e la rimozione di ostacoli normativi, regolatori e procedurali di
ostacolo alla transizione delle imprese verso una maggiore sostenibilità.
2.
Dal lato ambientale è fondamentale la
promozione di una corretta ed efficiente gestione del suolo, produzione di
energie rinnovabili, gestione dell’acqua, riduzione e recupero dei rifiuti,
favorendo la diffusione dell’economia circolare e della bio-economia,
migliorando la coerenza regolatoria nella normativa inerente agli appalti,
migliorando i GPP (Green Public Procurement) e i CAM (Criteri Ambientali
Minimi) come strumenti per orientare produzione e consumi sostenibili.
3.
A livello sociale si sottolinea l’importanza di promuovere una
transazione di domanda-offerta verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile,
parallelamente ad una rinnovata qualificazione del capitale umano attraverso
misure ed incentivi per formazione, percorsi, valorizzazione del potenziale
umano, potenziamento delle politiche attive del lavoro.
4.
Per lo sviluppo locale è centrale favorire
resilienza, innovazione, sviluppo sociale dei sistemi territoriali per favorire
la rigenerazione urbana con l’affermazione delle smart cities e promuovere attività imprenditoriali indirizzate
verso lo sviluppo sostenibile dei territori, per accrescere lo sviluppo
economico e sociale di aree interne, rurali e periferiche.
5. Per promuovere un
modello economico orientato allo sviluppo sostenibile, è importante
favorire iniziative di rendicontazione non finanziaria anche tra le PMI
attraverso la promozione di formazione e capacity
building e incentivazione per accompagnare le imprese meno strutturate in
un percorso di evoluzione, supportare la ricerca e il trasferimento tecnologico
per raggiungere gli SDGs, favorire l’economia creativa e collaborativa, la
legalità del sistema economico e sociale, garantendo la coerenza tra politiche
pubbliche.
Le Confederazioni, come riportato nella
Carta, “rinnovano l’impegno a continuare
con convinzione e fiducia il percorso avviato con la firma del Patto di Milano,
proponendo ai decisori pubblici e ai regolatori di collaborare per realizzare
iniziative capaci di stimolare una cultura della sostenibilità nelle imprese e
l’adozione dei principi e delle pratiche, auspicando l’istituzione di un tavolo
di confronto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri”.
Domenica 9 Giugno 2019