Come la pandemia sta cambiando le ONG?
Per alcuni osservatori abbiamo già toccato il punto più basso della crisi causata dal Covid-19, per altri il momento più critico deve ancora arrivare e si manifesterà sul medio periodo, quando verranno meno le misure straordinarie messe in campo dalle istituzioni. E’ sicuro che in tutti i settori della società e dell’economia si sta attraversando il periodo più complicato della storia recente, una crisi globale e sistemica che sta mettendo a dura prova anche le organizzazioni della società civile impegnate sia in Italia che all’estero.
Nove mesi dopo l’inizio della pandemia Open Cooperazione, in collaborazione con Mapping Change, torna a sondare lo stato di salute delle organizzazioni italiane impegnate nella cooperazione internazionale e nell’aiuto umanitario. Nell’ambito dell’abituale raccolta dati di trasparenza delle ONG italiane è stato inserito quest’anno un questionario specifico volto a misurare l’impatto che il Covid-19 sta avendo sul presente delle organizzazioni e sulle loro prospettive future.
Una prima rilevazione effettuata alla fine di marzo scorso, alla quale avevano partecipato oltre 150 ONG italiane, evidenziava che il 65% delle organizzazioni aveva dovuto bloccare o rimandare oltre il 50% della propria operatività. Già un mese dopo le forti misure restrittive imposte dapprima in Italia e poi nel resto del mondo, si registravano importanti criticità rispetto alla sostenibilità economica, il 40 % delle ONG rispondenti dichiarava che nel primo mese della pandemia le proprie entrate da raccolta fondi si erano ridotte almeno del 50%. Nonostante questo la maggior parte delle organizzazioni era stata in grado di rispondere all’emergenza scendendo in campo sia in Italia che all’estero con importanti attività legate a Covid-19, non solo in ambito sanitario.
L’emergenza ha costretto le organizzazioni a rivedere o a cambiare le priorità e a reimpostare il proprio lavoro in tempi rapidissimi. Oggi, passata la fase emergenziale, la preoccupazione principale del management delle organizzazioni resta la sostenibilità economica, ma cresce l’attenzione alle scelte strategiche per il futuro, che possono rappresentare un’occasione di rinnovamento e di cambiamento.
Per questo motivo la seconda tappa dell’assessment appena lanciato non si concentra solo sulle risorse economiche delle organizzazioni e sulle loro risorse umane, ma anche sull’impatto a livello organizzativo e gestionale e sugli orizzonti futuri. L’obiettivo di questa raccolta dati dedicata è di scattare una fotografia aggiornata della situazione del settore in termini di problematiche e risposte all’emergenza Covid-19 che possa essere utilizzata a fini comunicativi e di advocacy davanti alle istituzioni e a tutti gli stakeholders del mondo della cooperazione internazionale.
A partire da oggi, le organizzazioni potranno compilare il questionario all’interno del portale Open Cooperazione, che aggrega ormai da cinque anni gli opendata delle ONG italiane al fine di aumentare il loro livello di trasparenza e accountability. I risultati dell'assessment verranno restituiti e presentati entro la fine dell’anno in forma aggregata e anonima, accompagnati da grafici e analisi.
Come compilare il questionario
Le organizzazioni già registrate su Open Cooperazione potranno accedere al proprio account per compilare il questionario.
Le organizzazioni non ancora registrate su Open Cooperazione possono procedere alla creazione di un account in due semplici passaggi.
Mapping Change è uno studio professionale specializzato in consulenza integrata, nato per rispondere in modo personalizzato alla crescente necessità delle organizzazioni di ripensarsi. Grazie alle differenti competenze dei professionisti che lo compongono, interviene sempre cercando la migliore sinergia fra aspetti gestionali, comunicativi, di programmazione, di gestione delle risorse umane e di raccolta fondi.
Mercoledì 14 Ottobre 2020