Descrivere la povertà non basta: servono numeri dettagliati per poterla sradicare
Le ultime stime della World Bank riportate in un
documento di 66 pagine forniscono i grandi numeri sulla povertà. Secondo le nuove linee guida, ad esempio, abbassando la soglia di povertà si è abbassato il numero di persone che vivono con meno di
1,90 dollari al giorno. Purtroppo, però, questo monitoraggio in sé
"povero" rende "invisibili" milioni di persone in tutto il mondo, in particolare gli anziani.
Le cifre su cui vengono fatte le ricerche non offrono dettagli su cosa accade o su quale è la situazione economica nei singoli
Paesi. Non tutti, infatti, sono poveri nei Paesi poveri.
È necessario avere dati migliori con cui e su
cui lavorare, le indagini realizzate devono essere a più "ampio raggio" e durante il lavoro di campo bisogna porre domande giuste e precise per poter ottenere
così le informazioni necessarie per pianificare politiche e progettare servizi.
Seguendo
il trend della Data Revolution e della nuova partnership globale, Stati Uniti, Banca Mondiale e Nazioni
Unite hanno recentemente concordato di lavorare insieme per contribuire a
rendere i dati raccolti comparabili, riducendo al minimo
le lacune. Gli investimenti, le ricerche ed i miglioramenti, però, sono guidati dalle grandi Organizzazioni
Internazionali a cui interessano principalmente i grandi numeri.
Ma non servono figure perfette per descrivere la povertà: per sradicare il "flagello" abbiamo bisogno di numeri concreti e "dal basso".
Lunedì 9 Novembre 2015