La top ten dei siti con i dati sullo sviluppo globale
Chi si occupa
quotidianamente di cooperazione e sviluppo globale ha spesso bisogno di
reperire dati di riferimento relativi a specifici fenomeni in diversi contesti geografici
del mondo. Normalmente cerchiamo questi dati sul web attraverso gli strumenti
più comuni come Wikipedia o Google. Oggi però, grazie alla condivisione di open
data, ci sono in rete alcuni siti che rendono la ricerca di informazioni sullo
sviluppo internazionale senza dubbio migliore, più facile e più produttiva. In
molti casi si tratta di aggregatori di dati che oltre a riportare i dati li
rendono disponibili sotto forma di mappe, grafici e info-grafiche. Abbiamo
raccolto in questo articolo 10 siti che potrebbero esserci molto utili.
1. “Economic Atlas” e “The Globe of Economic Complexity”: utili per analizzare i dati economici e i flussi
commerciali mondiali, per comprendere i processi di diversificazione delle
esportazioni e l'industrializzazione. A volte, però, il concetto di spazio del
prodotto e le classificazioni degli stessi possono essere difficili da
comprendere.
2. “International Energy Agency atlas”: dati accurati e coerenti per osservare la nostra
responsabilità nell’aumento di CO2 nell’aria. Il database,
inoltre, offre eccellenti dati su quanta energia è prodotta e consumata da
parte di ogni Paese. I risultati sulle statistiche energetiche sono eccellenti,
come lo è il suo strumento di dati energetici. Sembra, però, che i fattori di
conversione utilizzati varino da agenzia ad agenzia.
3. “Transnational land database - the Land Matrix”: il land Matrix,
o Matrix della Terra, è database che
grazie a utili strumenti di visualizzazione mostra la situazione generale dell’accaparramento
delle terre. Però, data la sensibilità dell’argomento, alcuni dati possono
essere inaffidabili.
4. “IMF data site, data mapper and Article IV reports”: i rapporti del Fondo Monetario Internazionale
(FMI) mostrano tutti i principali indicatori economici relativi a tutti i paesi
del mondo. Utili sono anche il sito e le mappe dell’IMF.
A volte, però,
le tabelle di ogni rapporto sono difficili da interpretare. Inoltre, non è
sempre evidente che le statistiche provengono direttamente dal governo in
questione. Vale la pena leggere confrontare le stime del FMI con quelle fornite
dall’UNCTAD.
5. “The Armed Conflict Database” (Uppsala University): utile per avere idee chiare sui
conflitti in corso e sugli Stati interessati. A volte, però, il termine “conflitto”può avere diverse sfumature. I dati,
inoltre, non collocano il terrorismo in una categoria separata.
6. “World Bank Doing Business database”: contiene informazioni su indicatori ambientali di
business, così come dati comparabili sui costi effettivi del commercio. La
raccolta dei dati, però, è spesso basata su leggi e procedure formali,
piuttosto che sui passaggi realizzati in realtà. Utile quindi visionare anche l’indice di corruzione di
Transparency International, che dà una misura della corruzione sulla base di
indagini con le imprese reali e investitori.
7. “The World Bank’s World Development
Indicators”: gli Indicatori di Sviluppo
Mondiale sono una collezione di centinaia di dati su tutti i paesi del mondo.
Il database,
però, è una raccolta di una vasta gamma di fonti. È importante, quindi, capire
la vera fonte al momento di valutare la qualità e la coerenza dei dati
utilizzati, anche se di molte informazioni, però, non si conosce l’origine.
Utile visitare altre fonti parallele (come Unesco, Fao, ecc..).
8. “UNDP’s Human Development Index”(HDI): buon
riferimento sul progresso di un paese sullo sviluppo umano. Esso riunisce in un
unico indice il reddito nazionale lordo pro capite, l’aspettativa di vita e gli
indicatori di formazione di alto livello -insieme a molti altri indicatori.
9. “UN COMTRADE database”: utile per analizzare i dati sul commercio di alto
livello. Il database offre visualizzazioni ma dà la possibilità anche di
scaricare grandi quantità di dati. Per classificare un prodotto, però, sono
usate più categorie.
10. “OECD aid database”: utile in tutte le analisi dove gli aiuti sono una
variabile chiave. I dati di aiuto, però, sono raccolti dai governi, ed è
difficile classificare quanto denaro viene dato per interventi di sviluppo perché
vengono date diverse definizioni.
Mercoledì 30 Marzo 2016